Un argomento che trova sostenitori e contrari.
Personalmente trovo le calzature femminili col tacco estremamente attraenti; per godere dei vantaggi estetici bisogna però conoscere anche gli effetti collaterali che un uso reiterato della scarpa alta può comportare.
Come tutte le cose occorre quindi prestare attenzione nel non incorrere in esagerazioni d’uso.
Il tacco alto sposta il carico totale in avanti, sul ginocchio, sul quadricipite e sollevando il tallone cambia la dinamica delle curve del rachide, chiedendo l’accentuazione della colonna lombare.
Inoltre aumenta la pressione sull’avanpiede mentre leva equilibrio in genere, diminuendo la base d’appoggio ed aumentando l’instabilità della caviglia. Nel tempo può modificare la normale geometria della parte distale dell’arto inferiore, agisce retraendo il tendine d’Achille ed accorciando la muscolatura del polpaccio,
mentre anteriormente può predisporre a forme estese di artrosi del ginocchio e dell’anca.
In modo macroscopico le modifiche strutturali sono molte altre e possono riguardare l’intera organizzazione dell’apparato locomotore e la distribuzione del carico.
Da usarsi con “equilibrio”