Quando un corpo si muove, lo fa per effetto di strutture contrattili che avvicinano ed allontanano i segmenti ossei nello spazio.
Queste strutture si chiamano muscoli.
Vediamo sinteticamente quali sono i sistemi energetici che permettono ai muscoli di contrarsi e come funzionano.
IL SISTEMA ANAEROBICO ALATTACIDO
Viene anche detto “sistema dei fosfageni” o sistema ATP – CP, ed è principalmente coinvolto in attività inferiori a 10 secondi, utilizzando l’ATP immagazzinato (Adenosin-trifosfato – un ribonucleoside trifosfato formato da una base azotata, l’adenina e dal ribosio che è uno zucchero e 3 gruppi fosfato) e la fosfocreatina.
Questa reazione è Anaerobica, ossia non richiede la presenza di ossigeno.
Non vi è produzione di acido lattico.
SISTEMA ANAEROBICO LATTACIDO
Detto anche “glicolisi anaerobica”, interviene soprattutto nelle attività oltre i 12 secondi e fino al minuto, impiegando il glicogeno muscolare come zucchero e producendo quindi Acido lattico insieme a ioni idrogeno. L’accumulo di ioni idrogeno crea una sensazione di bruciore, e può essere una causa dell’affaticamento durante l’esercizio.
Il sistema anaerobico lattacido predomina nelle attività fisiche vicine all’intensità massimale, come l’esercizio con i carichi o contro resistenza con oltre 7-8 ripetizioni, a volte anche meno.
Anche questo sistema è Anaerobico, ossia non richiede la presenza di ossigeno.
Produce Acido lattico.
SISTEMA AEROBICO GLICOLITICO
E’ un sistema energetico intermedio tra il sistema Anaerobico lattacido e quello Aerobico ossidativo che interviene durante prestazioni di una durata massima di 20 minuti.
In questo caso il muscolo impiega primariamente il glicogeno muscolare e il glucosio ematico per generare energia.
Questo produce piruvato che sarà poi successivamente ancora convertito in glucosio.
SISTEMA AEROBICO LIPOLITICO
Tipico di prestazioni di durata maggiore ai 20 minuti. Poco brillante in quanto per produrre energia il corpo impiega acidi grassi.
E’ prevalente nelle attività di lunga durata dell’atletica leggera, come nelle attività aerobiche a bassa intensità.
A questo bisogna aggiungere che i metabolismi energetici sono sempre da considerarsi come “prevalenti”, collaborando in rapporto di mutuo soccorso e di continuità, l’uno con l’altro.